Vecchia scuola |
(parte 1^)
(ricordo di Maria Antonietta P.)
Il sole si è levato,
monotono il giorno
è passato,
uguale a tanti altri;
scesa è la sera,
le stelle nella notte
ad una ad una si accendono
ed in quella immensa luce
un’immagine vivida,
si è levata avanti a me
nei miei ricordi.
Tempi di scuola,
quando ero alle
elementari
e “Lei” con le
trecce nere,
raccolte sulla nuca,
mi seguiva passo, passo.
Brama di crescere,
quel banco, quell’aula
lasciare…
Poi il giorno del distacco,
ero felice, contenta
di seguire nuove mete,
(la vita ancora non spaventa).
Oh! come avrei pianto
se palese mi fosse stato
Il tempo che vien dopo,
come ardua mi fosse
la sua ascesa!
Ora, finito Il tempo
degli allegri svaghi,
di una vita senza
pensieri, il ricordo
di “Lei” mi assale
e quelle lacrime
allora non versate,
scendono ora
sul mio volto stanco.
O tu, dolce fanciullo
che parti verso una
nuova vita, sorgerà
il giorno del ricordo
vedrai i suoi occhi
fra le stelle in cielo,
sulla terra il suo volto
nella bellezza dei fiori,
la sua voce nello
scrosciare di una fonte,
nei cerchi sull’acqua
la sua mano che
guida la tua mano.
Tante volte i ricordi
nell’anima ti avevano
parlato di lei;
ma difficile era l’ascolto
di quella voce che
al tuo cuore chiedeva
chi ti aveva aperto
le porte del sapere.
Solo un giorno
ritroverai il suo volto,
il suo ricordo,
ma sarà troppo tardi...
troppo tardi per parlarle
ancora.
(2 marzo 1964 F.B.)
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