mercoledì 11 dicembre 2019

Non chiedetemi Milano


                                       
Non ho voglia di parlare
non chiedetemi Milano;
voglio scriverlo, scriverlo, scriverlo,
scrivere che il sole é solo
un punto sospeso
nel ghiaccio del cielo:
non scivolano nel vuoto
i suoi raggi,
non hanno forza nel gelo.

E' un paesaggio dipinto
nel grigio:
la natura ostile non ha
altri colori
vi risplende, dentro,
la mia solitudine.

Tutti mi spingono, mi urtano,
hanno fretta: per cosa, per chi?
se solo fermassero lo sguardo
nel riflesso di una vetrina,
vedrebbero il grigio
dei loro volti
e si fermerebbero; o forse no
non vedrebbero niente:
gli occhi sono spenti
(oh tristezza di occhi assenti!).

E le stelle nel cielo?
non le ho viste mai;
niente può brillare
nel ghiaccio.

E mi chiedo dove sono:
forse in un paese spettrale
ed intorno corrono fantasmi;
ma no, i fantasmi sono bianchi
e non corrono mai.

E l'amore?
non chiedetemelo, è triste,
è un fiore a Milano:
in due giorni è nato ed è morto,
non esiste stagione più breve:
un incontro, un bacio,
un abbraccio,
un letto o un divano,
tutto un triste ricamo
di gesti usuali e poi...
senza parole... senza rancori,
si và: è gia finita,
prima di cominciare.
Non si fanno domande,
non ci sono perché
è tutto già scontato:
finisce qui.

Vi prego,
non chiedetemi Milano.

(29/9/1977 F.B.)

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