Cattedra |
(parte 2^)
(ricordo di Maria Antonietta P.)
Dolce il ricordo
mi assale di te
Maestra mia.
Ti ho cercata,
volevo chiedere
al tuo cuore
conforto alle mie pene;
ma la tua voce
non ho trovato più,
il tuo volto non
ho trovato più.
La voce al telefono…
Morta!
Cosa vuol dir morire!
Quanto ben ti volevo
io non sapevo,
ora so quanto te ne
voglia ancora!
Oh! se fossi viva ora,
come ad una mamma
bacerei il tuo volto
le tue mani (dolci
mani fatate), che solo
conoscevano
della carezza il gesto,
solo per indicare
Iddio verso l’alto
si alzavano.
(22 aprile 1964 F.B.)
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