domenica 5 gennaio 2020

Ad Aldo Moro

(il sequestro)

L'incubo della notte
ritrovato vivo al mio destare:
16 marzo 1978
un orribile massacro:
giace nel sangue
il corpo di guardia,
il sequestro,
Aldo Moro rapito.

Ora sei nelle mani
delle brigate rosse
che non sanno
libertà, giustizia,
amore, dolore.
Non ho più parole,
non ho più voce,
sento nel petto
il cuore tremare...
... e piango.

Piango anche per voi
brigate rosse che
amore, vita, Patria,
distruggete;
sì, piango anche per voi
che lacrime d'angoscia
seminate;
ma non rimarrà impunito, 
dei tuoi uomini, 
il sangue innocente
sul nudo asfalto versato.

Aldo Moro,
una vita leale
nel rispetto degli altri:
su quali miseri altari
la tua vita è deposta?
Dove sei ora, o esule
nella tua Patria?

Prendiamo con noi
il suo coraggio,
la sua onestà,
non lasciamo morire
in un misero fango
libertà ed amore:
strappiamo l'erba nociva
che infesta 
la nostra Bandiera,
lasciamola viva 
per chi con amore,
con fede, combattendo
il mondo per Lei,
ha donato la vita.

Ascoltate, non sentite
nel cuore una voce 
che grida: "difendiamo 
Patria e Bandiera se
vogliamo ancora 
essere liberi, liberi
anche di morire,
perché ora, vedete,
si muore per volontà
delle brigate rosse".

(16/3/1978 F.B.)







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