Te stessa uguale agli altri
niente ti distingue,
non ti riconosci, non ti
riconosci in niente.
Gli stessi passi
che percorri non
sembrano più tuoi:
c'è il sole che confonde,
rende le strade uguali,
i palazzi grigi,
le persone grigie.
Tutto è più triste,
niente ti appartiene.
E' bello il sole,
è bello il cielo
che lo rispecchia;
ma dai tetti dei palazzi,
dalle cupole in giù,
più giù fino alla terra,
tutto è conforme,
piatto, opaco
di un'opacità che
non risplende sotto
i bei raggi.
No, non voglio uscire
a passeggiare di mattina:
non voglio anch'io
essere grigia.
(29 aprile 1967 F.B.)
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