Scende la sera
su queste vecchie
case stanche,
logorate dal tempo
e dalla vita che in esse
si vive.
Ombre vaghe
avanzano lente,
come un susseguirsi
di quadri, processione
solenne che grida:
“Noi siamo!”;
ma voi stolti
che vivete nell’odio
e nella calunnia,
dove l’acqua brucia
tra le fiamme,
ed i fiori si piegano
sugli steli arsi dalla
vita ed invecchiano
la loro bellezza,
voi o miseri non udite,
non avete tempo
per udire….
per volgere
gli occhi all’azzurro…
e le ombre si confondono
con l’Infinito, lasciando
nel vento l’ultimo sussurro.
(7 luglio 1964 F.B.)
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