giovedì 18 febbraio 2021

Piccolo pastore

 

Gregge



Per la prima volta

sei andato al pascolo

con tuo padre.

 

Tra le braccia

l’ultimo nato

che posava

il piccolo muso rosato,

sulla tua calda mano

di fanciullo.

 

Hai riso tutto il giorno,

eri felice, correvi,

ruzzolavi e credevi

che il giorno non

finisse mai.

 

E’ sceso il sole,

nella vivida luce

del tramonto,

hai riso ancora:

era bello il cielo

infuocato.

 

Ed ecco è comparsa

la luna, bianca come

un fantasma, la notte

è nera e cupa.

 

Dormi tra l’erba

sotto una coperta;

ma no, non dormi,

gli occhi tremano

e sono attenti

sotto le palpebre

socchiuse.

Il cuore batte forte.

 

Tuo padre dorme

tranquillo, sei al

sicuro ma hai paura.

 

Ogni piccolo rumore

fa sussultare il cuore.

In un nido nascosto

un’ala freme, apri

gli occhi, sussulti,

nascondi il viso

sotto le coperte:

sarà un brigante?

 

Con ansia attendi

Il nuovo giorno,

rimpiangi la sicurezza

della tua casa la sua

luce e poi… ecco il

dolce sonno che

fa dimenticare.

 

Domani i tuoi timori

non ci saranno più

fugati dalle ultime

ombre della notte.

Tornerai con il tuo

pascolo: è il tuo

destino che non

cambieresti mai:

ami ed amerai

il tuo velloso gregge,

i canti del pastore,

i giochi sull’erba,

la luce delle stelle,

anche se tremi ad

ogni piccolo rumore.

 

Crescerai,

tranquillo nelle notti

come tuo padre

diventerai.

 

(16 gennaio 1964 F.B.)


Foto:https://www.flickr.com/photos/addiopizzotravel/

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