Per la prima volta
sei andato al pascolo
con tuo padre.
Tra le braccia
l’ultimo nato
che posava
il piccolo muso rosato,
sulla tua calda mano
di fanciullo.
Hai riso tutto il giorno,
eri felice, correvi,
ruzzolavi e credevi
che il giorno non
finisse mai.
E’ sceso il sole,
nella vivida luce
del tramonto,
hai riso ancora:
era bello il cielo
infuocato.
Ed ecco è comparsa
la luna, bianca come
un fantasma, la notte
è nera e cupa.
Dormi tra l’erba
sotto una coperta;
ma no, non dormi,
gli occhi tremano
e sono attenti
sotto le palpebre
socchiuse.
Il cuore batte forte.
Tuo padre dorme
tranquillo, sei al
sicuro ma hai paura.
Ogni piccolo rumore
fa sussultare il cuore.
In un nido nascosto
un’ala freme, apri
gli occhi, sussulti,
nascondi il viso
sotto le coperte:
sarà un brigante?
Con ansia attendi
Il nuovo giorno,
rimpiangi la sicurezza
della tua casa la sua
luce e poi… ecco il
dolce sonno che
fa dimenticare.
Domani i tuoi timori
non ci saranno più
fugati dalle ultime
ombre della notte.
Tornerai con il tuo
pascolo: è il tuo
destino che non
cambieresti mai:
ami ed amerai
il tuo velloso gregge,
i canti del pastore,
i giochi sull’erba,
la luce delle stelle,
anche se tremi ad
ogni piccolo rumore.
Crescerai,
tranquillo nelle notti
come tuo padre
diventerai.
(16 gennaio 1964 F.B.)
Nessun commento:
Posta un commento