sabato 7 marzo 2020

A Licia

Simile a cervo
che attraversa senza fretta
il bosco,
Licia in pensione
se ne va.
Lascia colleghi indaffarati,
polverosi e stanchi.
La sveglia più
non squilla.
Licia dorme beata
e tranquilla;
niente cartellini
da timbrare,
Licia può anche fumare.

Licia,
Licina,
Liciotta,
lascia sotto le
arcate comunali,
le tristezze
dei ricordi amari;
ma tornaci a trovare:
ti aspetteremo sempre,
sei nata qui:
sei come il colonnato,
come le antiche volte,
come il paesaggio verde
che si stende al mare;
sei come il sole,
che ci fa scaldare,
come un sogno
che non si può scordare.

Auguri tanti
per i tuoi
giorni nuovi:
che siano come finestre
spalancate
su limpide mattine
d'estate.

(19/01/1997 F.B.)

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