Fedi |
Saliva la sposa,
al braccio del padre,
la lunga scalinata
d’argento.
A passi lenti camminando
sul rosso tappeto,
di bianchi petali di rose
innevato,
si avviava verso l’altare
dove lo sposo,
l’attendeva pensoso.
Non uno sguardo.
Lei, pallida,
gli occhi brillanti,
sognava cadute
di fiori, di riso,
di gioia, sul
bianco velo
da sposa.
L'organo suonava
e lontano, il mare
cantava una dolce
canzone d'amore.
Il sacerdote domandò
allo sposo: "Signore...
volete per moglie...",
"No" egli rispose
con voce profonda
di scatto fuggendo
lontano.
Un mormorio s'alzò
da ogni banco.
Lei era palllida,
più pallida dei ceri
che ardevano
intorno.
Non vide più nulla:
lacrime brucianti
di dolore, cadevano
dagli occhi fissi
sulle fedi nuziali:
le vide volare,
volare verso
il mare.
Le volle seguire:
i piccoli cerchi dorati,
si gettarono fra
le onde; ed ella
si gettò con loro.
Un urlo si levò
dai presenti, ma
ad ella sembrava
la voce del mare.
Scomparve,
discese nel fondo,
i piccoli cerchi
divennero grandi,
le strinsero i polsi
incatenandola ad
una roccia.
Nessuno seppe
più nulla di lei;
la piansero morta;
ma i pescatori giurano
di aver sentito,
passando in quei
luoghi di notte,
una voce di pianto
cantare una triste
canzone d'amore.
(14 settembre 1963 F.B.)
Foto:https://www.flickr.com/photos/bibendum84/
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