martedì 31 dicembre 2019

Ritorno a Milano

Verdi pianure,
vallate racchiuse
nel grembo dei monti,
case avvinte alla roccia
solitarie e lontane;
tutto mi passa davanti
nel correre del treno.
Ecco, ora è il fiume
che scorre;
anche lui, come me,
senza posa né sosta:
c'è il mare che 
lo attende;
Io vado, ma nessuno
mi aspetta.

Il treno corre,
portandomi lontano:
non vedo più case,
né fiumi, né verde;
si va alzando come fiore
che sboccia, la sera.

Nel vetro è 
il mio riflesso,
accanto a me è 
il silenzio;
davanti a me 
la solitudine;
e come si va alzando
il fiore oscuro 
della sera,
così si innalza il mio
dolce dolore.

(22/2/1978 F.B.)

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